Il sistema di drenaggio lineare per il porto di Tangeri, in Marocco

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COSA È STATO CHIESTO A GREENPIPE

Nell’ambito della progettazione del Terminal 3 del “Porto 2” di Tangeri, in Marocco, un importante studio di architettura italiano ha coinvolto Greenpipe nell’individuazione della migliore soluzione per il drenaggio delle acque piovane relative ad una superficie di 14 ettari.

contesto

IL CONTESTO ED IL PROGETTO

Tanger Med è un hub globale per la logistica collocato sullo stretto di Gibilterra, in Marocco, a 40 km dall’Europa ed in collegamento con 186 porti nel Mondo.

È composto dal “Porto 1” e dal “Porto 2”, quest’ultimo ancora in fase di costruzione.

Tanger Med 1 comprende:

  • due terminal, TC1 e TC2
  • una superficie totale di 80 ettari
  • 1600 metri di banchine
  • una capacità nominale di 3 milioni di CONTAINER/anno.

Tanger Med 2 è in fase di realizzazione.
Corrisponde ad un investimento di 1,3 miliardi di euro e sarà composto anch’esso da due terminal, il TC3 ed il TC4.
Con i suoi 2.800 metri di nuove banchine, garantirà una capacità addizionale di ulteriori 6 milioni di CONTAINER all’anno il che consentirà al Porto di TANGER MED di essere il polo logistico più importante dell’Africa, il primo per capacità del Mediterraneo nonché tra i primi al mondo.

TAGLIO


1.3 miliardi
di euro

porto

2800 metri di
nuove banchine

griflia

6 milioni
di container

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LO STUDIO DELLA SOLUZIONE

Nell’ambito della progettazione del TC3, Greenpipe è stata coinvolta nello studio di una soluzione per il drenaggio delle acque piovane relative alla banchina del nuovo terminal.

Questa richiesta ci è apparsa immediatamente molto stimolante ed il nostro ufficio tecnico non si è certo tirato indietro. La prima fase del lavoro è consistita nel calcolo della portata da drenare, partendo dalla pianta del TC3 che il cliente aveva inviato.

La banchina, per un totale di circa 14 ettari, è stata suddivisa in differenti zone (sei in tutto) seguendo, per comodità, la maglia costituita dalle rotaie dei carroponti e per ognuna di esse sono state determinate le portate di pioggia affluenti.

Sulla base dei risultati ottenuti, la seconda fase del lavoro è stata quella di:

  • scegliere il modello di canale che potesse raccogliere e smaltire queste acque nella maniera “idraulicamente” più sicura dimensionandone la sezione ed il numero di scarichi per ciascuna tratta.
  • definire la tipologia di griglia più idonea al tipo di utilizzo.

Nell’immagine si riportano le sei differenti aree, le linee di drenaggio (orizzontali, in celeste) e le tubazioni di raccolta e allontanamento (verticali, tratteggiate in celeste).

soluzione

LA SOLUZIONE DI GREENPIPE: BIG I nS 400 H630 F900

Vista l’entità dell’opera, per semplificare la posa in opera e ottimizzare i tempi delle lavorazioni, è stato scelto un modello di canale “autoportante”, ovvero che non necessita di ulteriori sostegni per reggere ai carichi di esercizio, soluzione che si è rivelata vincente ed apprezzata dal cliente finale (ovvero l’impresa marocchina che sta eseguendo i lavori).

Il progetto finale, affinato poi dal progettista (e pertanto leggermente difforme da quello sopra riportato) in funzione delle condizioni al contorno del cantiere, ha portato alla necessità di 3.440 metri di canali BIG I nS 400 H630 con griglie in classe F900 modello Big47 400.

Le principali caratteristiche del BIG I nS 400 H630 con griglie F900 sono:
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canale in calcestruzzo armato gettato di classe C55/67 (Rck = 67 N/mm2) resistente ai solfati (e quindi idoneo per essere utilizzato in ambienti marini) del tipo “+R” e “W” ovvero resistente al “gelo/disgelo in presenza di sali antighiaccio” ed agli agenti atmosferici (definizione secondo EN1433), con spessori ottimizzati grazie all’utilizzo di calcestruzzi ad alte prestazioni ed armature frutto di calcolo strutturale

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manufatto di lunghezza pari a 2 metri (per motivi legati ad aspetti logistici i canali sono stati prodotti in barre da due metri seppure lo standard di questo articolo sia tre metri, questo evidenzia la versatilità delle nostre attrezzature e la possibilità di modificare in corso d’opera alcuni parametri in modo da incontrare ogni volta le esigenze dei clienti)

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profilo in ghisa a “Z” a copertura dei bordi esposti al traffico, ancorato al corpo del canale tramite solide zanche annegate nel calcestruzzo in modo che ne venga impedito il distacco durante la fase di esercizio

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griglie realizzate in ghisa sferoidale GJS 500/7 (secondo la norma EN 1563) dal design tale per cui ne sia ottimizzata sia la sezione di ingresso per l’acqua e sia il peso.

Il sistema è dotato di Dichiarazione di Prestazione (DoP) come previsto dal Regolamento Europeo 305, il che attesta che il prodotto rispetta i requisiti imposti dalla norma di riferimento EN1433.

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I NUMERI DEL PROGETTO

Il momento della ricezione dell’ordine ufficiale da parte dell’impresa è stato salutato con grande soddisfazione da parte di tutto lo staff Greenpipe: dai tecnici che hanno svolto lo studio idrologico e dimensionato l’opera idraulica rappresentata dall’insieme dei canali di drenaggio e dei tubi di smaltimento, dai commerciali che hanno determinato i costi con estrema dovizia affinché si potesse ottenere un prezzo di vendita ideale, dalla logistica che ha individuato la miglior soluzione possibile per il trasporto dei manufatti dal sito produttivo in Italia sino al cantiere e gestito la parte burocratica, e dall’ufficio acquisti/produzione che non solo ha fatto sì che i materiali necessari fossero resi disponibili nel minor tempo possibile ma che ha anche stabilito il timing di tutte le attività necessarie affinché non vi fossero ritardi nelle consegne – attività resa meno agevole dai tempi di consegna stringenti richiesti dal cliente.

In tal senso, qualche numero può dare l’idea dell’impegno profuso:

3440

metri di Big I nS 400 H630 F900,
ossia 1.720 canali da due metri

1500

tonnellate di calcestruzzo armato

13760

profili in ghisa, pari
a circa 36 tonnellate

6880

griglie in ghisa sferoidale, pari a circa
225 tonnellate ossia 10 container in import

27520

sistemi di fissaggio
(dadi+viti)

65

container caricati
e spediti in Marocco

Il tutto gestito tra la metà di ottobre 2019 e la metà di febbraio 2020.

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